LilySlim Weight loss tickers

31 Aug 2011

io e il mio orto

oggi ho trascorso il pomeriggio a lavorare nel mio orto. 
Pur non essendomi mai cimentata in agricoltura, è da quando sono arrivata in Olanda che desideravo avere un mio orto. Soprattutto perchè qui non riesco a trovare molte verdure tipiche della mia terra.
Un pò di tempo fa mr. Gordilla cercava una rimessa dove sistemare tutti i suoi "giocattoli" e poter lavorare ai suoi hobby. L'ha trovata in un grande appezzamento di terreno, con annesse serre e abitazione dei proprietari, praticamente alle spalle di casa nostra. 
Bene, il mio maritino, sapendo del mio desiderio, non ha perso tempo a chiedere al proprietario se fosse possibile utilizzare una delle sue serre per darmi la possibilità di creare il mio tanto desiderato orto. Detto fatto. 
Jos e Willy, i due proprietari, che ho poi conosciuto anche io, sono persone molto simpatiche e disponibili, e fra di noi c'è subito stata simpatia.
Jos, che considero il mio mentore agronomo, dall'aspetto burbero, ma buono come il pane, mi sta insegnando l'ABC dell'orto. 
Mi sono fatti comprare un pò di semi di cose buone buone dall'Italia e nell'attesa che arrivassero, sempre sotto la guida di Jos, io e mr. Gordilla abbiamo piantato pomodori, cetrioli e peperoni che lui aveva comprato per noi.
Un mese fa il primo raccolto. Che meraviglia, le piccole creature che ci siamo curate con tanta devozione, ci hanno donato dei frutti deliziosi. Soprattutto i pomodori, una vera prelibatezza. Vogliamo mettere? Saporitissimi, super biologici, altro che i pomodori carta velina che si trovano al supermercato. 
Quando sono arrivati i semi dall'Italia poi, è stata la volta delle mie verdure. Non è il tempo giusto per seminare melanzane e peperoni ma, considerato che cresceranno in serra,  ho voluto provare con la cicoria catalogna, il finocchio e i pomodori san marzano.
Così come mi ha insegnato Jos, ho seminato in una cassetta e dopo un paio di settimane ho trasferito ogni singolo germoglio in un vasetto per farlo crescere fino a diventare una piantina.
Un paio di settimane fa, invece, ho seminato le mie adorate cime di rape. 
Oggi ho trapiantato le prime piantine di cicoria catalogna per terra. Domani sarà il turno dei finocchi e del trasferimento dei germogli di cime di rape nei vasi.
E' un lavoro che mi rilassa molto. Nella pace assoluta, sono così intenta a lavorare che i pensieri non hanno ragione d'esistere e lasciano il posto ad uno stato di grazia. Il contatto con la terra e la vita mi dà gioia. Per non parlare del raccolto. E' una soddisfazione immensa, poter mangiare ciò che si è fatto crescere con le proprie mani. Non vedo l'ora di poter assaporare le mie rape. Già mi vedo!
Insomma, dopo un bel pò di lavoro, sono rientrata a casa soddisfatta e serena alle note di "voglio andare a vivere in campagna...ah ah ah ahhhhhhh". 
L'allegria si è impossessata di me. Potere terapeutico della terra e dei suoi frutti. 

26 Aug 2011

piccole grandi conquiste

in mattinata mi sono dedicata alla mia cura personale, un pò di pedicure e manicure. 
La parte piedi, mi ha riservato una gradevole sorpresa: nel piegarmi ero molto più flessibile e, soprattutto, non andavo in apnea per dare lo smalto alle unghie. Certo, solo chi come me è obeso o lo è stato, può capire il senso completo di questo traguardo. Seduta nel giardino, sorridevo da sola, per questa mia conquista. 
Nel primo pomeriggio, invece, siamo ritornati a Middelburg per fare un pò di shopping. Quando ho visto il mio negozio di abbigliamento di fiducia, non ho resistito, e mi sono infilata dentro. Alla vista dei jeans, ho ceduto alla tentazione e ne ho voluto provare un paio. Ho preso a colpo sicuro la taglia 50 (equivalente alla nostra 54), perchè l'ultimo paio che avevo era 52 e mi stava già largo. Per curiosità ho preso anche la taglia 48 (ita=52). Ho provato i primi (50) e mi stavano a pennello. Poi, tanto per togliermi lo sfizio, ho messo su i taglia 48. Mi stavano bene anche questi, ma erano un pò troppo attillati per i miei gusti. Senza pensarci due volte ho comprato i jeans taglia 50 e sono uscita dal negozio con una sensazione di soddisfazione addosso indefinibile. 
Una volta a casa ho voluto indossare i jeans per farli vedere al resto della ciurma. Mia madre ha subito detto che erano troppo grandi. Io ho insistito di no. A fine serata, però, ho dovuto darle ragione: ci ballavo dentro. Domani vado a cambiarli con i taglia 48, anche perchè fra qualche settimana mi staranno comunque troppo larghi. 
Però, che soddisfazione. Il mio primo acquisto di abbigliamento post-operazione con due, dico due, taglie in meno, e tutto in poco più di un mese. E vai!
Già il solo pensiero di avere un paio di jeans taglia 48 mi rende euforica. 
Dovrò aggiustare anche la taratura mentale alle taglie. Il fatto è che da troppo tempo compro un certo tipo di abbigliamento, quindi non mi è automatico adeguarmi al nuovo status quo, peraltro in divenire. C'è un gap fra quella che sono in realtà e quella che penso di essere. Lo devo colmare, ma questo è uno "sforzo" che voglio proprio fare. 

25 Aug 2011

lvctor et emergo

un mesetto fa circa, sono venuti a trovarci un paio di amici e,  sapendo tutto lo stress a cui sono stata sottoposta per via dell'operazione, ci hanno offerto di trascorrere una settimana di relax nella loro casa al mare, in Zeeland provincia nel sud-ovest dell'Olanda. Abbiamo subito accettato. 
Sabato scorso, con piccolinis al seguito, siamo partiti direzione mare. 
La casa di Ben e Toos, insieme ad un altro centinaio, si trova nei pressi di Burgh-Haamstedein un grande parco con annesso frutteto di mele e pere, campi da tennis, piscina e vari parchi giochi per i bambini. Il mare è a due km e ci si può arrivare facilmente anche a piedi o in bici. 
Devo precisare che l'estate di quest'anno è stata ed è pessima: sole con il lanternino, temperature fra i 12°e i 20° (che a me personalmente non dispiacciono), e nuvole e pioggia un giorno sì e l'altro pure (che du' bols). Quindi di andarsi a fare il bagno o prendere il sole neanche a parlarne. Nonostante questo, però, già il fatto di essere a contatto con il mare, mi fà stare bene. Mi sto godendo la natura, i paesaggi che ci circondano e un terapeutico dolce far niente. Passegiate sulla spiaggia, fra le dune, nelle cittadine qui intorno, un pò di uncinetto, lettura e tv. Con questi ritmi lenti e piacevoli trascorrono le mie giornate. Avevo proprio bisogno di rompere la routine e soprattutto di alleggerire il carico in testa.
Oggi, nel tardo pomeriggio, siamo andati a Middelburg, la città natale di mr. Gordilla. Ci ero già stata parecchio tempo fa, ma non me la ricordavo per niente così incantevole. Ne sono rimasta affascinata e me ne sono innamorata. 

Mio marito, in versione insolitamente romantica, a sorpresa ci ha portato a vedere la casa dove è nato. Era visibilmente emozionato dai ricordi della sua infanzia e mi sono commossa anche io nell'ascoltare i suoi racconti. 
Da lì ci siamo spostati alla ricerca di un parcheggio. Dopo averlo finalmente trovato, ci siamo diretti a piedi verso il centro storico. Siamo entrati da una delle porte dell'antico muro di cinta della città e sono stata immediatamente attratta dallo stemma che troneggiava alla sua testa: un leone rampante coronato, che emerge dalle onde, con sotto la scritta insolita da destra a sinistra LVCTOR ET EMERGO, combatto ed emergo vittorioso. 
Mr. Gordilla mi ha spiegato che quello è lo stemma araldico della provincia di Zeeland. Il leone, simbolo di forza e protezione, che rappresenta storicamente l'Olanda, in questo caso combatte con le onde ma ne emerge vittorioso. Il motto, riassumerebbe, fra le altre cose, la secolare lotta della Zelanda con il Mare del Nord. Da qui combatto ed emergo, scritto in modo speculare perchè si riflette anch'esso nell'acqua, elemento imprescindibile da questo popolo. 
Semplice ed efficace. Mi ci sono ritrovata in pieno. Ho pensato a come è strana la vita, che con i suoi percorsi casuali, inaspettatamente ci conduce dritta a qualcosa che per noi ha un senso compiuto. 
E mi vengono in mente le parole di Milan Kundera:
«(...) non è vero che un avvenimento è tanto più speciale e unico quanti più sono i casi fortuiti che lo determinano?  
Ciò che avviene per necessità, ciò che ci si aspetta ogni giorno, non ci comunica niente, è muto. Soltanto il caso, essendo pieno di “magia”, ci parla...». E io l'ho saputo ascoltare.

19 Aug 2011

primo mese

per segnare questa prima pietra miliare stamattina mi sono, ovviamente, pesata: 109,8 kg! Dal 19 luglio, giorno del mio Gastric Bypass, ho perso in totale 9,9 kg, chiamiamoli pure dieci chili, va. Roba da non crederci, ma è vero.
Se guardo indietro, non posso fare a meno che compiacermi per tutto. L'operazione e l'immediato post-operatorio, sono andati da sogno. Una ripresa praticamente immediata e questo grazie innanzitutto all'alta specializzazione dei medici a cui mi sono rivolta, ma anche, e lo dico senza presunzione, alla mia grande determinazione e forza di volontà. Quando ce vo' ce vo'.
Tutto come da manuale, dunque. Fatto salvo il mio cuore che, una decina di giorni fa, ha fatto il matto con una fibrillazione atriale, per fortuna rientrata spontaneamente. Tanta agitazione per questo problema inatteso e indesiderato, che ha generato in me uno scombussolamento da non poco a livello psico-emotivo. Ora la situazione è sotto controllo e aspetto trepidante che arrivi il 2 settembre, giorno della visita con il cardiologo.
Tornando al bilancio, una sensazione mi accompagna dal giorno dell'operazione: l'incredulità. Tutto è andato così liscio e  spedito che, ancora oggi, non mi sembra vero di essere stata operata. 
Solo quando mi guardo allo specchio o mi sfioro le cinque mini incisioni sull'addome, ho la prova tangibile che sì, ora dentro sono diversa. 
Anche quando mangio o bevo sento grandi differenze. Le quantità sono miniminime rispetto al passato, ma mi bastano e avanzano pure. La fame non mi è mai sparita, ma è notevolmente diminuita e soprattutto è affiancata da una grande compagna: la ritrovata sensazione di sazietà. Finalmente, dopo aver mangiato (tra l'altro veramente poco), mi sento piena e non ho voglia di continuare, anche perchè se lo facessi mi sentirei subito male. 
Sembra una cosa da niente, ma per me, che sembravo avere un pozzo senza fine al posto dello stomaco, poter sentire di nuovo la pienezza, è qualcosa di straordinario.
Sono solo all'inizio e il mio corpo e la mia mente devono ancora farne di strada per ritrovare un nuovo equilibrio. 
Oggi festeggio con grande orgoglio questo mio primo traguardo e lavoro già per i prossimi a venire. Forza ragazza!

15 Aug 2011

una marcia in più

ieri, per la prima volta dopo l'operazione, sono tornata in bici. Quando sono salita e mi sono avviata, ho avuto la sensazione che fosse scattata la prima marcia, quella senza resistenza per intenderci, perchè mi sentivo molto più scattante e veloce. Ho immediatamente controllato e, con mia somma sorpresa la marcia era sulla seconda, la solita. 
Quindi ero io che opponevo meno resistenza. Già con 8,5 kg in meno la differenza è sostanziale e la sento. Wow! Anche il fiatone è decisamente diminuito. Mi sono goduta come non mai il mio giretto a due ruote.
Questi piccoli grandi traguardi, mi ripagano alla grande di tutti i sacrifici e le difficoltà che giornalmente affronto. 
Non posso fare a meno di pensare a come sarà fra un pò di zavorre in meno e mi pregusto già il giorno in cui potrò dire: sono io la marcia in più!

14 Aug 2011

il mio mantra

sembra che il peso stia scendendo di nuovo. Quanto meno i 700g extra, sono spariti così come sono comparsi, quindi  la bilancia segna 112,0 kg, proprio come una settimana fa. 
Mi chiedo se anche il cambio di dieta, il bisopropolo e il carbasalato calcico che sto prendendo per il cuore, abbiano influito su questa variazione in aumento. Il beta-bloccante ha sicuramente causato il costante mal di testa che giornalmente mi accompagna e il rash agli avambracci. 
Una cosa è certa, se leggo tutti gli effetti collaterali o indesiderati di ogni farmaco, divento paranoica. Per preservare la mia salute mentale preferisco non approfondire.
Ritornando al discorso peso, nel libricino che mi è stato dato quando sono stata dimessa dall'ospedale, c'è chiaramente scritto che è perfettamente normale che il peso di tanto in tanto abbia degli stalli. I risultati del dimagrimento vengono pertanto calcolati non su base settimanale ma trimestrale.
Non mi sono mai fissata sul peso, nè tanto meno comincio a farlo ora. Mi sono solo preoccupata perchè non mi sembrava normale aumentare considerato il rigido regime alimentare che seguo. I fatti mi hanno dato ragione.
E' ovvio che ogni settimana vedere che la bilancia va giù, mi fà piacere, del resto perdere peso è la condicio sine qua non per guarire. In più, raccogliere i frutti di tanti sacrifici, è appagante e mi stimola a fare del mio meglio.
Dopo giorni di scombussolamento e tristezza, a livello psico-emotivo mi sento molto meglio, perchè sto cercando di ritrovare la calma e relativizzare tutto quello che mi è accaduto.
Devo imparare a conoscermi di nuovo. Devo rieducarmi a mangiare e bere. Devo sentire ciò che il corpo mi comunica e non fare ciò che la testa in automatico mi impone, perchè è abituata da decenni a farlo. Devo accettare i cambiamenti, anche nel mio stato di salute, e imparare a conviverci. Non ho altre scelte. 
Dal 19 luglio 2011 sono una nuova io. Sono cambiata. Si sa, il cambiamento, anche in meglio, è sempre foriero di smarrimento, confusione e disagio. Ma non posso impantanarmi nelle difficoltà, rischio di esserne travolta e perdere di vista la meta finale. Devo mettere tutto nella giusta proporzione e andare oltre.
Come diceva San Francesco: "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
Parole Sante.

12 Aug 2011

piove sul bagnato

per mia scelta mi peso ogni settimana. Stamattina, però, sentendomi pesante e avendo la netta sensazione di fare poca pipì, mi sono voluta pesare prima. Non mi sbagliavo, ho messo su 700g, da 112,0 kg di martedì scorso a 112,7 kg di oggi! Il che, considerata la dieta che seguo, è praticamente impossibile. Ho concluso che si trattasse di ritenzione idrica che ci può anche stare, ma considerato il problemino al cuore di qualche giorno fa, mi sono messa in allerta. 
Ho chiamato la dietista le ho detto che da circa una settimana ero passata alla dieta "solida" e pur attenendomi alle indicazioni ero aumentata di peso. Lei mi ha risposto di non preoccuparmi perchè capita regolarmente che il peso aumenti temporaneamente o per costipazione, che le ho detto non essere il mio caso o, come io supponevo, per ritenzione idrica. Potevo tranquillamente continuare a seguire la dieta, senza pensare assolutamente al peso, chè queste variazioni nel breve termine per loro non contano. La valutazione sulla perdita di peso viene fatta a livello trimestrale.
Sì però mi rimaneva il problema del perchè questa ritenzione. Allora ho deciso di fissare un appuntamento con il mio medico curante. L'ho visto nel primo pomeriggio. Gli ho spiegato la situazione e lui mi ha misurato la pressione sanguigna, l'ossigenazione e mi ha ascultato i polmoni per vedere se i liquidi fossero lì. I polmoni erano puliti. 
Mi ha toccato le caviglie che erano impercettibilmente più gonfie, e mi ha  confermato che i liquidi si stavano depositando lì. Insomma, condiserato che tutto era in ordine, preferiva non prescrivermi alcun diuretico, chè di farmaci ne prendo già abbastanza.
Sono anche ritornata sulla questione cardiologo e sulle mie ansie in relazione alla fibrillazione diagnosticatami. Lui mi ha tranquillizzata dicendomi che si tratta sì di un problema serio e fastidioso, ma non grave al punto da richiedere un urgenza. I farmaci che mi avevano dato in ospedale erano a livello preventivo e potevo stare serena. Lui avrebbe comunque telefonato al cardiologo dell'ospedale Slotervaart per conferire con lui e avere il suo parere.
Sono finalmente più tranquilla per il mio cuore. Mi rimane, però, l'interrogativo sulla ritenzione idrica.
Cerco di adeguarmi, con tante difficoltà e pazienza, ai numerosi cambiamenti a cui il mio organismo mi sottopone giornalmente. Cerco di convivere pacificamente con il sopraggiunto e indesiderato problema al cuore. Ma, se persino la perdita di peso comincia a vacillare, la mia tenuta psico-emotiva viene messa a durissima prova e non farmi sopraffare dallo scoraggiamento più cupo diventa impresa titanica. 
Per ora tengo duro ripetendomi... ha da passà 'a nuttata.

11 Aug 2011

attendere prego

martedì mattina ho chiamato cardiologia allo Slotervaart per fissare un appuntamento con lo specialista. Ho spiegato all'infermiera l'accaduto e lei mi ha chiesto se volevo essere visitata da un cardiologo in particolare, io le ho risposto di sì, il dr. Mairuhu. L'unico problema è che la prima disponibilità del dottore è il 2 settembre. Quando ho chiesto se non si potesse fare qualcosa per anticipare, anche con un altro dottore, la signora mi ha gentilmente detto di no e mi ha spiegato che l'unica via per cercare di accellerare il tutto, sarebbe stata una richiesta d'urgenza da parte del mio medico curante. Abbiamo intanto fissato l'appuntamento per il 2 settembre alle 15.20 con il dr. Mairuhu, con l'opzione di modificarlo.
Subito dopo ho chiamato il mio medico curante e ho riferito all'assistente, Karin, quanto mi era stato detto dall'ospedale. Lei mi ha rassicurato che ne avrebbe parlato con il dottore e che, se fosse stato il caso, avrebbero mandato un fax all'ospedale.
Non avendo avuto notizie in due giorni nè dall'ospedale nè dal mio dottore, ho prima chiamato quest'ultimo. Anne, l'altra assistente, mi ha detto che per quanto ne sapeva lei, Karin aveva mandato il fax. 

Allora ho telefonato in cardiologia per sapere se fosse cambiato qualcosa. L'infermiera mi ha detto che il giorno precedente il sistema fax dell'intero ospedale era andato in tilt, pertanto non erano stati in grado di ricevere alcun fax. Mi ha consigliato di far telefonare il mio dottore al cardiologo di guardia per cercare di anticipare l'appuntamento. 
Ho richiamato Anne per aggiornarla, lei, per tutta risposta, mi ha liquidata dicendomi che non essendo lei ad occuparsi di questo caso, avrebbe girato l'informazione a Karin che, però, non era in servizio. Stupita e irritata da questa non risposta, ho insistito e, vedendo che lei ottusamente non cambiava posizione, l'ho salutata con freddezza.
In realtà non so se la mia fibrillazione atriale sia o no un problema da urgenza, nè tanto meno nessuno finora mi ha dato chiarimenti in merito. Suppongo che così grave ed urgente non sia, altrimenti la cardiologa che mi ha visitato domenica scorsa me lo avrebbe detto chiaramente di prendere immediato contatto con lo specialista per farmi seguire.
Solo che mi sento in trappola. Il non sapere mi crea agitazione. E l'agitazione non fa certo bene al mio cuore matto. 

Per tranquillizzarmi ho bisogno di capire, ma a quanto pare, al momento, c'è solo d'attendere, prego.

10 Aug 2011

amare riflessioni

io che odio le medicine, e per fortuna non ne ho mai dovute prendere, in poco meno di un mese ne prendo già tre differenti.
Questo problema al cuore mi atterrisce. Non me lo aspettavo proprio, anche perchè al controllo del 28 aprile scorso era tutto in ordine, soffio a parte.
Non posso fare a meno di vedere una relazione con l'intervento. Sarà sicuramente lo stress accumulato prima e dopo, che ora mi presenta il conto.
Domenica scorsa a parte la spossatezza fisica ero molto confusa e sbalordita per quanto mi era accaduto. Poi ho cominciato a razionalizzare il tutto e andare indietro nel tempo per cercare avvisaglie di questa patologia. E credo di averle trovate. Da un paio di anni a questa parte, anche se in maniera saltuaria ed estemporanea, sento delle palpitazioni e anche aritmia. Ma le ho sempre attribuite alla mia menopausa precoce.
Forse ora, con tutto questo subbuglio psico-fisico a cui sono sottoposta, per il mio cuore è stato davvero troppo e me lo ha mandato a dire.
Sono arrabbiata, sconfortata e delusa. Mi sento defraudata da circostanze beffarde. Ho deciso di sottopormi al Gastric Bypass perchè volevo risparmiare soprattutto il mio cuore e prevenire tutta una serie di malattie correlate all'obesità, e tracchete, eccomi qui con fibrillazione atriale
Da non crederci, è come se il mio peggiore incubo si fosse avverato. Non mi ci voleva proprio in generale e certamente non nella difficile fase di riabilitazione del mio corpo in cui mi trovo. Ora come ora non riesco a vedere il lato positivo della faccenda. Non ce la faccio. Confido nella visita con il cardiologo per capirne di più.
Spero che tutto si ridimensioni. Spero che si sia trattato di un episodio parossistico. Spero che tutto vada bene. Spero di tranquillizzarmi. Spero nel mio cuore. Spero.

8 Aug 2011

in azione

la prima cosa che ho fatto stamattina è stato telefonare al poli chirurgia dell'ospedale Slotervaart di Amsterdam dove sono stata operata. Dopo aver spiegato la situazione all'infermiera, questa mi ha fissato un appuntamento telefonico con il chirurgo nel tardo pomeriggio, prima non era possibile perchè era in sala operatoria.
Subito dopo ho anche chiamato il mio medico curante, per chiedergli chiarimenti sull'anticoagulante. L'assistente mi ha fissato un appuntamento telefonico verso le 12.00.
Il dottor Henk mi ha chiamato come previsto. Gli ho spiegato brevemente l'accaduto di ieri, e lui ne ha avuto conferma guardando il mio dossier medico. Sulla mia domanda nello specifico, mi ha detto che avevo fatto bene a non prendere il farmaco e, siccome lui non conosceva le implicazioni di tale principio attivo su un paziente con Gastric Bypass, mi ha consigliato di mettermi in contatto con il mio chirurgo. Lui era l'unico che poteva rispondermi correttamente.
Alle 17.30 il dottor van de Laar mi ha telefonato. Si è molto dispiaciuto nel sapere della mia fibrillazione atriale e mi ha assicurato che non è assolutamente da correlare all'intervento o all'anestesia.
Il farmaco potevo, anzi dovevo, prenderlo in tutta tranquillità, anche perchè io assumo giornalmente un gastroprotettore. 

Gli ho anche chiesto, come mi era stato detto dalla dottoressa ieri, per quanto avrei dovuto continuare la terapia. Lui, in tutta franchezza, mi ha detto che non essendo uno specialista, non ne aveva idea. Mi ha consigliato vivamente di vissare quanto prima una visita e affidarmi ad un cardiologo. L'ho ringraziato e ci siamo salutati.
Immediatamente dopo ho preso la medicina.

Ora non mi resta altro che fissare un appuntamento con il cardiologo. Credo che mi rivolgerò al dottor Mairuhu dello Slotervaart, che ho visto in occasione dello screening pre-operatorio. L'ospedale è molto più lontano di quello di Hoorn, ma preferisco andare lì perchè tutti i miei dati saranno direttamente accessibili anche al team bariatrico, che, in caso di necessità, non dovrà perdere tempo con richieste ad altri ospedali.
E si comincia daccapo.

7 Aug 2011

il cuore è matto e lo stomaco ha le idee chiare

la notte scorsa sono andata a letto tardi, saranno state le 2.00. Ho dormito fino a stamattina alle 11.20 quando sono stata svegliata da un forte batticuore. 
Ho avuto l'immediata sensazione che fosse qualcosa di anomalo. Ho cercato di non pensarci per non agitarmi di più. Impresa molto difficile visto che il batticuore, accompagnato anche da aritmia erano in costante aumento. Mi sentivo stanca e sonnolente, ma non avevo dolori al petto o al braccio sinistro. Mi girava un pò la testa e avevo il respiro corto. 
Mr. Gordilla era uscito in mattinata con papà per lavorare nella nostra serra. Verso le 13.00 l'ho chiamato dicendogli che non mi sentivo bene e lui è venuto immediatamente. Gli ho spiegato come mi sentivo e lui, toccandomi il polso, ha constatato che il battito del cuore era molto sostenuto e irregolare. Entrambi lo abbiamo attribuito allo stress a cui il mio organismo è sottoposto dopo il Gastric Bypass. Abbiamo parlato e mi sono un pò rasserenata. 
Verso le 14.00 sono scesa giù e ho mangiato un cracker con del formaggio e mi sono stesa sul divano, con la mamma che mi vegliava, mentre mr. Gordilla è tornato a lavorare in serra. 
Esausta mi sono addormentata e, dopo una mezz'oretta, mi sono risvegliata di colpo sempre col batticuore e il braccio sinistro addormentato. Mi sono seduta sulla poltrona a guardare la tv, cercando di distrarmi, ma la situazione non migliorava. Allora ho deciso di andare a stendermi sul letto per stare più comoda. Il cuore non smetteva di fare il matto. Dopo una decina di minuti mio marito è ritornato per controllare la situazione e, accorgendosi che non era cambiata, abbiamo deciso insieme di chiamare l'ospedale dove sono stata operata. Dopo aver spiegato la situazione e la mia recente anamnesi all'addetta, a mr. Gordilla è stato detto che bisognava o andare di persona e farmi controllare, oppure andare alla guardia medica, oppure chiamare un'ambulanza. Per questione di vicinanza, abbiamo optato per la seconda opzione e abbiamo preso un appuntamento alle 17.15 con la guardia medica di Hoorn, cittadina ad una ventina di km da casa nostra. Per sicurezza mi sono anche preparata una borsa con il necessario  in caso fossi dovuta andare in ospedale.
Quando sono arrivata là, ho spiegato all'assistente la situazione e lei mi ha fatto fare un elettrocardiogramma che ha indicato subito che c'era qualcosa che non andava.
Nello specifico si trattava di fibrillazione atriale, che in parole semplici ci ha spiegato consistere in un'aritmia cardiaca che origina nella parte alta del cuore, gli atri.
La signora, molto srupolosa, mi ha consigliato di andare in ospedale per farmi trattare e intervenire nelle 48 ore, così come previsto in questi casi. Ha chiamato l'ospedale per informarli e ha preparato la richiesta. Noi abbiamo anche chiesto se fosse il caso di andare all'ospedale Slotervaart di Amsterdam, dove ero stata operata, ma lei ci ha consigliato di recarci a quello di Hoorn che era praticamente dietro l'angolo. Così abbiamo fatto.
Io e mr. Gordilla siamo entrati nel pronto soccorso. All'accettazione ho detto il mio nome e la signora, sapendo chi fossi, mi ha detto di recarmi al reparto di cardiologia dove mi aspettavano. Lì siamo stati accolti da un'infermiera molto gentile che mi ha chiesto di stendermi sul letto da lei indicato. Ha chiesto a mio marito di accomodarsi in sala d'attesa mentre loro mi facevano tutti i controlli. Alla visione di quel letto candido e abbagliante, perchè illuminato da un sole splendente, non so perchè, mi sono rasserenata.
L'infermiera mi ha spiegato che mi avrebbe fatto un elettrocardiogramma, mi avrebbe misurato l'ossigenazione del sangue, la pressione sanguigna, la temperatura corporea e avrebbe fatto un prelievo di sangue per controllare la funzione tiroidea.  
Mi ha attaccato tutti gli elettrodi e dopo una manciata di secondi guardando il monitor che rimandava la mia funzione cardiaca, si è rivolta a me e mi ha chiesto: "signora, ha la sensazione che il batticuore sia finito?" Io le ho detto di sì. Mi sentivo serena e non così affaticata come poc'anzi. Lei sorridendo mi ha detto che in effetti la fibrillazione era cessata spontaneamente. 
Che sollievo! E' il caso di dire che un masso enorme era stato sollevato dal mio cuore. Gli altri valori erano normali, quindi mi ha detto che avrebbe chiamato l'assistente di turno per informarla. Anche mr. Gordilla è rientrato e gli ho spiegato cos'era appena successo. Dopo una decina di minuti è arrivata la dottoressa e mi ha conferamto che si è trattato di fibrillazione atriale, che le cause, nel mio caso, non essendo io paziente cardiopatica, non erano chiare. Poteva come no, essere correlato al mio intervento chirurgico, sicuramente non con l'anestesia, forse più allo stress. Nonostante l'aritmia fosse rientrata spontaneamente, il battito cardiaco era ancora sostenuto 136 bpm, quindi voleva comunque consultarsi con il cardiologo prima di dimettermi.
Di lì a poco è ritornata con la prescrizione di due farmaci uno per rallentare il battito cardiaco e un anticoagulante per prevenire trombosi e ictus, potenziali rischi della fibrillazione atriale. Ho chiesto alla dottoressa se soprattutto per l'anticoagulante a base di carbasalato calcico (derivante dall'acido acetilsalicilico, comune aspirina, sconsigliato a chi ha problemi allo stomaco) ci fossero controindicazioni visto il mio Gastric Bypass. La sua risposta è stata negativa, quindi avrei potuto prendere il farmaco tranquillamente. Per la durata della terapia, avrei dovuto consultarmi con il mio team allo Slotervaart. Ci siamo così congedati.
Ho telefonato a casa per tranquillizzare mamma e papà e li ho informati che di lì a mezz'ora saremmo stati a casa.
Stanchissima sia fisicamente che psicologicamente, alle 19.20, con due medicine in più, sono uscita dall'ospedale. In macchina ho preso subito la compressa di bisopropolo, per rallentare il battito cardiaco. L'anticoagulante, ho preferito non prenderlo perchè non ero sicura di fare una cosa giusta.
Una volta a casa, ho spiegato ai piccolinis, visibilmente in ansia, cosa mi era successo e si sono tranquillizzati.
Dopo un pò ci siamo messi  a tavola per cenare. Non avevo fame, ma mi sono imposta di mangiare, per non debilitare ancora di più il mio corpo. Dopo due bocconcini di carne, ben masticata, ho cominciato ad avere dolori forti alla bocca dello stomaco, mi sentivo soffocare e dopo un paio di minuti, sono corsa in bagno e ho vomitato quel poco che avevo mandato giù.
La prima volta che vomito dall'operazione. Ma anche la prima volta che mangio carne non tritata. Mi sono sentita immediatamente meglio e, dopo un pò, ho mangiato una mela che è scesa giù tranquillamente.
Insomma una giornata che non dimenticherò. 
Sono frastornata e impaurita dal problema al cuore. Domani mattina chiamo lo Slotervaart per cercare di parlare con il mio chirurgo, o chi per lui, aggiornarlo sui nuovi accadimenti e chiedere se posso assumere l'aspirinetta. 
Lo stomaco, d'altro canto, anche se non in maniera piacevole, mi ha fatto capire chiaramente cosa posso e cosa no. Questa  è per me la maniera più certa per imparare.
Ma sono esausta. I chili volano e con essi la mia energia psico-fisica. Mi sento fragile e vulnerabile e non sono sensazioni piacevoli. 
Devo farmi forza e andare avanti. Lo sapevo che la strada non era facile. Solo quando si è in cammino, però, ci si rende conto della vera portata delle difficoltà. Il percorso sembra sempre più assomigliare ad un labirinto e, l'unico modo per non disorientarmi ed uscirne, è tenermi aggrappata al filo della ragione. Pare facile, ma tant'è.

4 Aug 2011

primo controllo post-op con la dietista

mentre camminavo verso il reparto dietologia, ho incrociato la dottoressa Celik, l'assistente internista. Ci siamo guardate entrambe sorridendo e quando mi sono avvicinata per salutarla, lei ha esordito "la signora Gordilla, vero?" .
Io, sorpresa che se ne fosse ricordata, le ho sorriso annuendo. Mi ha chiesto come andava e, considerato che non ci vedevamo da maggio, le ho detto che ero stata operata il 19 scorso e che tutto era andato molto bene.
Lei, molto contenta per la notizia, mi ha chiesto come mi sentissi e sentendo il mio entusiasmo, si è complimentata con me e ci siamo salutate. 

Mi sono così diretta in sala d'attesa di dietologia. Dopo un pò la dietista, Susanne Westerlaken,  mi ha dato il benvenuto.
Mi ha chiesto subito come stesse andando con la dieta, io le ho detto che ero più che stufa degli omogeneizzati. Lei mi ha detto che, in realtà, avrei potuto terminarla già dopo i primi dieci giorni dall'intervento. Ma purtroppo l'appuntamento con lei era stato programmato non in concomitanza con quello del chirurgo, quindi ho dovuto "soffrire" qualche giorno in più. 
La mia gioia per la fine della tortura papposa era così eloquente che lei si è messa a ridere dicendomi: "non capita spesso che le informazioni della dietista vengano accolte con così tanto entusiasmo!".
Insomma la seconda dieta oltre che carne, pesce, pasta,  include anche pane o crackers integrali e formaggi magri. Al proposito le ho parlato dell'episodio dell'altra sera con il Parmigiano, e mi ha confermato che non era una dumping ma più che altro una reazione psicologica dovuta molto probabilmente al mio "senso di colpa". 
Le ho poi posto un altro paio di domande. Se potessi bere latte intero piuttosto che quello parzialmente scremato, visto che le differenze in apporto calorico erano minime, mi ha risposto di sì. Se potessi fare a meno degli yogurt o kwark presenti in quantità nella dieta, visto che non rientrano proprio fra i miei favoriti. Anche qui ha sorriso e mi ha detto che la dieta, ovviamente è olandese, quindi include prodotti tipici della loro alimentazione. Capiva che per un'italiana, la dieta poteva essere un pò frustrante, ma l'apporto di calcio è indispensabile, quindi era preferibile che continuassi a mangiarli.  Mi sono pesata, e dopo aver fissato insieme i prossimi appuntamenti di controllo, ci siamo salutate.
Che contentezza! Non ci potevo credere che la tortura omogeneizzata fosse finita!
Poco fa a cena ho mangiato un pò di ratatouille...WOW che sapore! Mr. Gordilla voleva scattarmi una foto perchè a suo dire, davanti a quella piccola scodella, ero il ritratto della felicità.
Per me, infatti, non è mai stato un problema di quantità, quanto di piattezza dei sapori e odori.
Nonostante il mio iniziale scetticismo, ho sperimentato personalmente che quanto mi era stato detto da chi era già operato, fosse vero: si apprezzano molto di più i sapori del cibo, a prescindere dalla quantità.
Insomma, anche questa è fatta. Vediamo cosa mi riserva il mio stomachino con questo nuovo regime.