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31 Dec 2011

la prova della cuoca

stamattina avevo un appuntamento con un mio vecchio cliente che vuole organizzare una cena il 21 gennaio prossimo.
Non ci vedevamo da più o meno due anni, quindi ero curiosa di vedere la sua reazione nell'incontrarmi. Con uno sguardo pieno d'ammirazione, il suo immediato commento: "stai benissimo, hai un'aspetto molto sano!". 
I punti interrogativi quasi quasi gli si stampavano in faccia, tanto era evidente la sua curiosità. Willem potrei definirlo un esteta, un pò eccentrico, molto simpatico e amichevole. Un uomo di mondo, un viveur e insieme a sua moglie Katherine e le tre figliolette, sanno sicuramente godersi la vita.
Siccome fra di noi c'è confidenza, gli ho detto, in due parole, della mia operazione. Lui si è congratulato e complimentato per l'ennesima volta con me, dopodicchè gli ho chiesto cosa avesse in mente per la sua cena. 
Lo scorso anno, come per l'anno precedente, mi aveva contattata per la sua cena di Natale, ma siccome ero stata da poco operata alla vescica, ho dovuto rinunciare.
Lui si è quindi rivolto ad un altro chef italiano, del quale mi ha fatto vedere il menù dalle combinazioni insolite per un paio di portate, ma per il resto, come gli ho fatto notare,  assolutamente standard (vedi i molluschi per antipasto e la panna cotta per dolce). Tanto che, in un momento auto referenziale, ho pensato fra me e me chef così originale, questo Alessandro, che Willem ha richiamato me...
L'ultima volta che ho cucinato per lui, il menù concordato era in parte tradizionale ma con abbinamenti particolari (uno per tutti le tagliatelle al nero di seppia in salsa agli agrumi), che gli erano piaciuti molto. Questa volta voleva estendere l'effetto sorpresa su tutto il menù, l'essenza: Cucina Italiana ma in chiave moderna e possibilmente fusion.
Willem ha delle richieste sempre un pò alternative, ma è proprio questo che mi piace, perchè mi stimola ad andare oltre.
Le sue preferenze erano comunque chiare, quindi gli ho detto che ci avrei pensato e gli avrei mandato la mia proposta entro la metà della prossima settimana. Ci siamo augurati una buona fine ed un buon inizio e salutati.
E' bello conoscere gente di questo tipo, mi stimola a fare di più e meglio. Le sfide mi piacciono in genere, ma ancora di più quelle con me stessa: c'è più gusto! 

28 Dec 2011

ritrovarsi

oggi mr. Gordilla doveva recarsi a Utrecht per ritirare il suo nuovo notebook. Visto che little ms. Sunshine ha vacanza e io sono libera, ne ho approfittato per fare una capatina all'IKEA che è sulla strada. 
Mentre mr. Gordilla sbrigava le sue faccende, la piccola si sfrenava nell'area gioco, io ho fatto in tutto relax il mio shopping. Quando, dopo un paio d'ore mio marito, è venuto a prenderci, mi ha detto che saremmo andati a trovare Kan Mui, una sua amica di vecchia data che abitava proprio ad Utrecht e che non vedeva da più di dieci anni. Kan Mui io la conoscevo solo di nome, per via dei racconti di mio marito, quindi anche io non vedevo l'ora d'incontrarla. 
E' stato bello essere testimone del fatto che il tempo per tutti e due è come se non fosse passato per niente, si sono ritrovati immediatamente. E anche io ho subito legato con lei. Persona molto spontanea, aperta e ospitale, sicuramente dal cuore grande. Kan Mui, di origine cinese, ora è sposata con Eelco, olandese e, insieme, hanno due bellissime bambine Githa coetanea di little ms. Sunshine, e Yomei due anni più grande. Fra Githa e la mostra little ms. il clic è stato immediato e, per dirla con le loro parole, si sono scelta come sorelline. Per tutto il tempo che siamo rimasti lì erano praticamente inseparabili. Tanto che al momento di andarcene, la piccola Githa, disperata, non voleva lasciare little ms. e ha supplicato la mamma e il papà di lasciarla venire a stare da noi per un paio di giorni. 
Era commovente vedere l'attaccamento delle due bambine che fino a poche ore prima non si conoscevano neanche. Al nostro sì la loro gioia ormai incontenibile è esplosa in canti, balli e urla.
E' stata una bellissima giornata d'Incontri. Ritrovarsi e riprendere da dove si era lasciato a dispetto del tempo, ma  anche ritrovarsi per chi si è appena incontrato. Questi sono i veri regali del Natale.

18 Dec 2011

back to the future

da quando mi sono operata non ho più voglia di riprendere il mio lavoro di "cuoca in affitto". Mi sembra di aver perso l'entusiasmo e la passione che mi contraddistinguono nel cucinare. Mi spingo a dire che ho quasi un rigetto.
Come ho scritto più volte qui, in me è in corso una metamorfosi fisica ma anche e soprattutto mentale. 
Ho voglia di nuove sfide, di mettermi alla prova con un lavoro diverso e stimolante, che mi metta anche più in contatto con l'esterno. Da quando sono qui in Olanda ho dovuto accettare ed adattarmi ad una nuova cultura, spesso a spese della mia personalità. Non mi lamento di questo Paese che mi piace e  considero una seconda Patria. Ci sono delle differenze culturali però, che sono difficili da accettare completamente, una per tutte la quasi mancanza di spontaneità. Tutto è regolato e pianificato, anche le relazioni interpersonali fra familiari, amici, vicini di casa sono quasi sempre pianificate in anticipo, tutto a scapito appunto della spontaneità. Questo per me, italiana per giunta del Sud, è difficile da digerire e mi crea non poche difficoltà relazionali. Da persona di natura estremamente sociale, mi sono trasformata in una specie di lumaca sempre chiusa nel suo guscio per paura di fare qualcosa di sbagliato e di ricevere sempre "no" come risposta. Posso dire tranquillamente di aver rinnegato la mia natura per essere "accettata" qui. Il mio circolo di conoscenze è anche molto limitato e in quasi 10 anni di permanenza qui, non posso dire di avere creato delle amicizie come quelle che mi sono rimaste in Italia.
Voglio allargare i miei orizzonti e per farlo devo soprattutto ampliare
 il circolo di conoscenze e uscire dalla sfera vicinato, scuola, amici di mr. Gordilla. Un lavoro fuori casa,  sicuramente mi darebbe più possibilità in questo senso. Ho bisogno di essere in contatto con le persone, di parlare, condividere, scambiare opinioni. E' vitale per me e per la mia salute psico-emotiva. Il mio lavoro di cuoca, non mi dà la possibilità di creare legami a lungo termine visto che la maggior parte dei miei clienti, fatta eccezione per pochi, sono una tantum. L'intolleranza alla mia attività cuciniera, è anche sostenuta da questa irrequietudine interiore.
Come per molte cose che mi riguardano, però, il repentino capovolgimento di fronti è sempre dietro l'angolo e, quando qualche giorno addietro una mia vecchia cliente mi ha contattata per chiedermi se fossi disponibile per il 17 a cucinare per lei e altri 15 ospiti, non mi sono sentita di rifiutare. 
Mi sono preparata all'evento quasi svogliata. Ieri sera, però, una volta lì, mi sono ritrovata. Mi muovevo con naturalezza e soprattutto mi piaceva e divertiva quello che facevo. 
Dà grande soddisfazione rendere la gente felice con il cibo da me preparato: è un'iniezione vitale all'orgoglio personale, che male certo non fà. 
Queste sensazioni forti, mi hanno fatto riflettere. Il cambiamento lo desidero veramente, ma credo possa coesistere con quello che ho costruito finora. Posso reinventarmi partendo da dove ho lasciato, per quanto riguarda l'Arte Culinaria, e allo stesso tempo coltivare la possibilità di fare anche qualcos'altro. Le due cose, tempo e voglia permettendo, credo possano coesistere. Anche perchè la mia attività di chef mi dà assoluta libertà di gestione, non sono vincolata a niente e nessuno se non a me stessa, il che è un lusso. Un lavoro diverso, part-time o full-time che sia, limiterebbe per definizione il mio tempo. 
Ogni cosa ha un prezzo, si sa, bisognerà vedere quanto sarò io disposta a pagare.
Il mio curriculum vitae è stato comunque rispolverato e rinfrescato, ora non mi resta che inviarlo e attendere che qualche cosa d'interessante germogli.
Mi sento meno irrequieta e contenta di quello che ho raggiunto finora con le mie forze. 

La frenesia e la smania di cambiamento delle quali ero ostaggio, hanno allentato la morsa, lasciando spazio alla ragione che insieme al tempo faranno il loro corso. Non mi resta che ritornare al futuro.