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12 Apr 2011

dalla padella nella brace

mai frase fu più azzeccata per descrivere la situazione in cui mi ritrovo e non per mia volontà. 
Ma andiamo per ordine. Come ho accennato qui, il 3 dicembre 2010, sono stata operata alla vescica con la tecnica TVT-O (Tension free Vaginal Tape, Obturator), per eliminare definitivamente un'incontinenza da sforzo causata dal parto e aggravatasi negli ultimi due anni.
Al primo controllo post-operatorio, quello del 14 gennaio scorso, era stata accertata la mia "continenza", ma anche un residuo urinario, cioè la quantità fisiologica di urina che rimane nella vescica subito dopo aver urinato, alto: 170 ml. Il chirurgo mi disse che poteva dipendere dal fatto che i muscoli intorno alla vescica erano ancora deboli dopo l'intervento (appena 6 settimane), quindi mi prescrisse un farmaco per rinforzarli e mi fissò il nuovo controllo per il 12/4.
Bene, a 4 mesi di distanza, oggi per l'appunto, durante quella visita, è stato definitivamente accertato che sì sono perfettamente continente, ma anche troppo. Di nuovo, alla misurazione ecografica post minzione della vescica, il residuo urinario era di 275 ml!!!!! Il che, lo capirebbe anche un bambino, è decisamente troppo e inaccettabile. Ma il brutto deve ancora venire. 
Il chirurgo alla mia domanda del perchè, risponde simpaticamente che a questo punto è evidente che il bendaggio è un pò troppo stretto e che quel residuo non è salutare per la mia vescica e soprattutto per i miei reni. Quindi la sua soluzione, sempre molto simpaticamente, è semplice: auto cateterismo, due volte al giorno, per svuotare completamente la vescica.
Io, sentendo queste parole, che mi sono cadute addosso come una doccia ghiacciata, sono rimasta basita. Ho subito chiesto se non ci fosse un'altra alternativa, e lui molto chiaramente mi ha detto che si poteva rioperare (quindi nuova anestesia) per tentare di allentare la bendarella, o tirandola o tagliandola in qualche punto, ma il rischio era alto che ritornassi al punto di partenza con l'incontinenza.
Ripeto, ero praticamente sotto shock, quindi ho ascoltato quello che mi diceva come se non stesse parlando di me. Mi ha rassicurata per l'ennesima volta che il catetere creava più spavento a parole che nei fatti, visto che attualmente i sondini sono così sottili e facili da inserire, e che avrei dovuto considerarlo il mio piccolo prezzo per rimanere continente. Mi ha fissato un appuntamento con un'infermiera per le "istruzioni fai da te" e un altro di controllo con lui fra sei mesi, per vedere come va. 
Sono uscita da quella stanza praticamente in catalessi: non sta succedendo a me. Quando l'effetto quasi anestetizzante dello shock si è allentato, ho realizzato l'enormità della situazione.
Sono abbattuta e incazzata. Ma come è possibile che mi vengano dette una così grande montagna di cazzate??! Un piccolo prezzo????? Vengo per risolvere un'incontinenza da sforzo, che per definizione non mi assilla quotidianamente ma solo in alcuni momenti e in specifiche condizioni (tosse, sternuti), e me ne torno a casa con un problema giornaliero fisso e molto peggiore di questo?! Ma stiamo scherzando? A quarant'anni auto cateterismo a tempo non determinato ("vediamo come va" mi ha detto), perchè un chirurgo primo non mi ha informata di questa eventualità, e secondo ha praticamente fallito l'intervento! 
Ora che sono totalmente in me, una cosa mi viene da dire, molto simpaticamente al dottore: se lo infili lei il catetere,  dove dico io però! 
E non è escluso che non lo faccia.

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