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9 Apr 2011

il soffio al cuore

dovevo trovare quella cartella medica del cardiologo che mi diagnosticò il soffio al cuore
Siccome proprio recentemente ho fatto pulizia di un sacco di analisi e cartelle mediche italiane, ricordavo che quella della prima visita cardiologica l'avevo conservata. Infatti era così. 
E' del lontano 26 aprile 1995, cardiologo dott. Guadalupi. Sulla copertina, fra le altre cose, c'è anche scritta la mia età: ventisei! 
Comunque, per quello che sono riuscita a tradurre della sua calligrafia dottoresca, nel reperto obiettivo il cardiologo scrive: 
toni cardiaci ritmici; soffio protomesosistolico eiettivo di 2/6 d'intensità. E poi un altro scarabocchio di quattro parole, che credo dica: non rumori patologici polmonari. Ecchevvordi'?!
Soffio protomesosistolico eiettivo di 2/6 d'intensità, paroloni che già così insieme mettono ansia. Quindi ho fatto le mie belle ricerche e ne sono venuta a capo.
Senza entrare nei dettagli, che neanche capisco, la cosa più importante, che è poi quello che ricordavo mi avesse detto il cardiologo a suo tempo, è che si tratta di un soffio cosiddetto funzionale o innocente, quindi non patologico. L'intensità del soffio viene classificata in gradi con la Scala di Levine:
I: appena udibile;
II: debole, ma facilmente udibile;
III: moderatamente forte, non accompagnato da fremito;
IV: forte e accompagnato da fremito (vibrazione tattile);
V: udibile con il fonendoscopio che sfiora il torace;
VI: udibile con il fonendoscopio non in contatto con il torace.
Il soffio protomesosistolico generalmente non supera il grado III. Il mio infatti è di 2/6 d'intensità. 

Vedremo se questa diagnosi sarà confermata il 28 prossimo dal bel dr. Mairuhu.

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